Salute e benessere

PFAS nell’acqua: cosa sono, rischi e metodi di rimozione

I PFAS dell’acqua, sostanze chimiche artificiali altamente persistenti e tossiche, rappresentano una minaccia significativa per l’ambiente e la salute umana. Ma cosa sono i PFAS dell’acqua e come possiamo eliminarli? Nel settore del trattamento delle acque, Eivavie propone diverse soluzioni innovative, tra cui depuratori d’acqua per rimuovere i PFAS, tra cui i filtri in ceramica, riconosciuti come un sistema eccellente per garantire acqua potabile sicura e priva di contaminanti.

Cosa sono i PFAS: definizione e caratteristiche principali

I PFAS (Per- e PoliFlouroAlchilSostanze) sono composti chimici artificiali con una struttura molecolare che unisce atomi di fluoro e carbonio, formando catene alchiliche idrofobiche fluorurate. Questo legame carbonio-fluoro conferisce loro stabilità termica e resistenza alla degradazione naturale, rendendoli inquinanti persistenti nell’ambiente.

Grazie alle loro proprietà impermeabili, antiaderenti e resistenti al fuoco, i PFAS hanno trovato ampio uso industriale e commerciale. Il perfluorottanoico (PFOA), ad esempio, è stato impiegato nella produzione di teflon, rivestimenti antiaderenti per utensili da cucina, carta e tessuti resistenti all’acqua e ai grassi. La loro persistenza e capacità di accumulo negli organismi li rende tuttavia altamente tossici e inquinanti, con gravi rischi per salute e ambiente.

Fonti di contaminazione dell’acqua da PFAS

La contaminazione delle acque deriva principalmente da tre settori industriali. Il settore tessile impiega questi composti per rendere i tessuti impermeabili e antimacchia. Le industrie galvaniche li utilizzano nei processi di finitura dei metalli per aumentare la resistenza alla corrosione, mentre le industrie di rivestimenti li applicano in vernici e rivestimenti antiaderenti per utensili da cucina.

In Italia, la contaminazione da PFAS ha colpito diverse regioni. In Veneto, l’inquinamento ha interessato oltre 300.000 cittadini nelle province di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo, con l’azienda chimica Miteni di Trissino identificata come principale fonte di contaminazione. In Piemonte, nella provincia di Alessandria, preoccupa la presenza di PFAS nelle acque e l’utilizzo di nuove sostanze come il cC6O4, dai potenziali effetti dannosi. In Lombardia, l’ARPA ha riscontrato PFAS in tutti i bacini della pianura, evidenziando una diffusione significativa di questi contaminanti.

Questa situazione sottolinea l’urgenza di un monitoraggio e una regolamentazione più rigorosi delle attività industriali. Tutelare le nostre risorse idriche significa proteggere la salute di tutti e preservare l’ambiente per le generazioni future.

Rischi per la salute umana

L’esposizione ai PFAS attraverso l’acqua potabile rappresenta una seria minaccia per la salute umana. Il sistema endocrino e riproduttivo può subire gravi alterazioni, con questi composti che interferiscono con gli ormoni causando disfunzioni endocrine e problemi di fertilità. Durante la gravidanza, l’esposizione risulta particolarmente pericolosa: può provocare complicazioni nello sviluppo fetale e infantile, tra cui basso peso alla nascita, aborti spontanei, difetti cardiaci e problemi neurocomportamentali.

L’esposizione ai PFAS è collegata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari come ictus e infarto, oltre che all’insorgenza di tumori, specialmente al fegato e al pancreas. Questi composti possono inoltre compromettere il sistema immunitario, rendendo l’organismo più vulnerabile alle malattie infettive, e causare danni epatici significativi.

Ciò che rende questi composti particolarmente insidiosi è la loro capacità di persistere nell’ambiente e accumularsi nel corpo umano: anche un’esposizione a bassi livelli può causare, nel lungo termine, danni significativi alla salute.

Normativa e limiti di legge

La Direttiva UE 2020/2184 stabilisce i nuovi parametri per i PFAS nelle acque potabili, da applicare entro gennaio 2026. I limiti prevedono 0,50 µg/l per il totale dei PFAS e 0,10 µg/l per la somma delle molecole più preoccupanti. L’Italia si è allineata agli standard europei con il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18, per garantire acqua sicura ai cittadini.

Come rilevare i PFAS nell’acqua

Il rilevamento dei PFAS può avvenire attraverso analisi professionali in laboratori accreditati, che garantiscono alta precisione e affidabilità. In alternativa, esistono kit domestici per un monitoraggio preliminare, che però offrono minore precisione e specificità.

Metodi di rimozione e filtrazione dei PFAS

La contaminazione dell’acqua da PFAS richiede tecnologie di filtrazione specifiche ed efficaci. Eivavie, il cui nome unisce “acqua” in dialetto valdostano (eiva) e “vita” in francese (vie), simboleggiano il legame inscindibile tra acqua pura e vita, ha sviluppato soluzioni innovative in questo campo.

I filtri in ceramica rappresentano una tecnologia all’avanguardia grazie alla loro struttura microporosa, che agisce come una barriera naturale contro particelle e contaminanti. La ceramica, attraverso i suoi micropori accuratamente calibrati, cattura efficacemente batteri, sedimenti e composti organici. Per massimizzare la rimozione dei PFAS, questi filtri vengono integrati con altri materiali filtranti di alta qualità.

I carboni attivi svolgono un ruolo fondamentale nella filtrazione, grazie alla loro eccezionale capacità di adsorbimento dei contaminanti organici, compresi i PFAS. L’innovazione sta nella combinazione di ceramica con carbone vegetale pressato di noce di cocco, una sinergia che potenzia l’efficacia del processo di filtrazione. È importante sottolineare che, per mantenere prestazioni ottimali, i filtri richiedono una sostituzione periodica, garantendo così una costante protezione dalla contaminazione da PFAS.

Prevenzione e alternative sostenibili

La tutela della nostra salute passa attraverso scelte consapevoli nella vita quotidiana. Ridurre l’esposizione ai PFAS è oggi possibile grazie a numerose alternative sostenibili. La scelta di prodotti PFAS-free sta diventando sempre più accessibile: utensili da cucina in acciaio o ceramica, abbigliamento naturale senza trattamenti impermeabili e cosmetici privi di questi composti rappresentano valide alternative per uno stile di vita più sano.

Nella cucina di tutti i giorni, piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza: preferire cibi freschi e biologici, optare per una dieta vegetariana ricca di benefici, evitare carta forno e imballaggi alimentari che potrebbero contenere PFAS, e soprattutto garantirsi acqua pura e sicura attraverso sistemi di filtrazione certificati. Le innovazioni nel campo della filtrazione dell’acqua stanno aprendo nuove strade verso un futuro più sostenibile, dove la protezione dell’ambiente va di pari passo con la salvaguardia della nostra salute.

Prendersi cura dell’acqua che beviamo significa prendersi cura di noi stessi e del pianeta. Ogni goccia d’acqua purificata è un passo verso un ambiente più sano e un futuro migliore per le generazioni che verranno.

Articoli Correlati

Back to top button